Il Ciancialone e la leggenda di San Leone
Lu Cencialon (Il Ciancialone) si svolge durante la festa di San Leone, patrono di Silvi, l’ultima domenica di maggio.
È una festa tradizionale che ha avuto origine nel XIV secolo e ricorda la sconfitta che i cittadini inflissero agli invasori turchi. La leggenda narra che una nave saracena aveva depredato il porticciolo del Cerrano, situato ai piedi della collina di Silvi Paese e che, una volta scesi a terra, gli invasori, si sarebbero diretti verso il borgo di Silvi per fare ulteriore bottino. Alla vista di ciò un giovane di nome Leone prese una torcia e iniziò a correre verso gli invasori: più il giovane avanzava più la luce diventava forte.
La luce emanata divenne talmente tanto forte che i saraceni credettero di avere un intero esercito che gli correva incontro, per questo decisero di non rischiare di perdere il bottino conquistato fino a quel momento e batterono in ritirata verso il mare.
Fino ad allora il santo patrono di Silvi era stato il Santissimo Salvatore, a cui è anche dedicata la chiesa madre.
Il culto di San Leone cominciò a diffondersi nel paese nel XV secolo, quando vi si stanziò una colonia di Dulcignotti (provenienti da Dulcigno, Montenegro). Essi erano stati chiamati a ripopolare questo territorio in una fase di calo demografico dai duchi D'Acquaviva. I Dulcignotti introdussero la devozione a San Leone ( identificabile con San Leone martire di Mira) che presto si diffuse e raggiunse il suo culmine con l'evento miracoloso della cacciata dei Turchi, quando venne elevato a nuovo patrono di Silvi.
La costruzione del Ciancialone avviene il giorno della festa, quando i giovani del posto si preoccupano di raccogliere il maggior numero possibile di canne che poi verranno strette insieme per formare il fascio gigante. Questa operazione richiede molta cura e precisione, poiché la buona riuscita dell'impresa dipende dalla solidità del fascio.
La festa si svolge la sera dell’ultima domenica di maggio quando il Ciancialone viene portato in posizione e sollevato sulla Piazza Largo della Porta, tra la chiesa di San Salvatore e la strada che fa il giro del borgo medievale di Silvi Paese. La folla di paesani si aiuta a sollevare il Ciancialone tirando da più lati con funi e puntellando con le scale il fascio di canne, finché non raggiunge la posizione definitiva e viene messo in sicurezza.
Una volta che il Ciancialone è in posizione, un giovane del posto, preferibilmente di nome Leone, sale sulla struttura e la accende. Da questo momento in poi si festeggia, si balla e si mangiano cibi tradizionali come porchetta, arrosticini, pizze fritte, accompagnati da un bicchiere di Montepulciano d'Abruzzo o di birra ghiacciata. Il falò brucia fino a spegnersi, segnando la fine della notte di festa.
Il Ciancialone è una delle tante tradizioni abruzzesi che rappresenta un esempio di come la cultura popolare si intrecci con la religione e la storia locale.