Chiesa del Santissimo Salvatore
La Chiesa del Santissimo Salvatore è la più antica della cittadina e si trova nel cuore del centro storico di Silvi Paese. L’edificio si presenta come uno splendido esempio di architettura romanica, risalente al secolo XI.
La facciata della chiesa madre è asimmetrica e presenta paramenti murari in mattoni e laterizi. La torre campanaria si trova sull'angolo sinistro della facciata e ha un'architettura semplice e imponente.
L’edificio si affaccia sul Largo della Porta, dove la facciata posteriore si unisce alla casa canonica e all’antico arco della circonvallazione meridionale.
L’entrata odierna della chiesa è posta lateralmente sulla facciata occidentale, mentre originariamentela facciata principale era ubicata sul fianco settentrionale. Di essa è ancora visibile l’antica decorazione del portale trecentesco, scolpito secondo i canoni della cosiddetta “scuola atriana”. Tra i dettagli sono presenti due volti scolpiti, uno maschile e uno femminile: essi presentano resti di tracce policrome, testimonianza del fatto che i portali in pietra dell’epoca erano interamente dipinti.
L’interno della chiesa è a navata unica, divisa in quattro campate. Splendide sono le due acquasantiere in pietra poste all’ingresso, ricavate da materiale di riuso proveniente da edifici di culto sorti sul territorio.
Di particolare interesse è un lacerto di affresco posto sulla parete destra dell’altare: esso rappresenta il volto di una giovane donna di alto rango. Secondo gli storici dell’arte la pittura risale all’ultimo trentennio del tredicesimo secolo ed è definita come un "esempio di pittura monumentale svevo-federiciana”.
Secondo le ipotesi più accreditate, la giovane nobildonna è Santa Caterina d’Alessandria, tra le poche ad essere ritratte nell’iconografia tradizionale con elementi regali quali la corona. Inoltre, tra gli eleganti panneggi è possibile scorgere alcuni dettagli della ruota dentata, supplizio con il quale Caterina fu martirizzata. La giovane ha in mano un giglio bianco, simbolo che potrebbe essere un riferimento alla casata degli Angiò, dinastia francese che succedette agli Svevi nel dominio dell’Italia meridionale nel 1268, periodo di probabile riferimento dell’opera
Il soggetto è dipinto con parametri differenti dalla tradizione iconografica locale tardo romanica ed in essa sono presenti molti elementi dell’arte gotica europea.
Allo stesso contesto storico-culturale appartiene l’affresco “L’incontro dei tre vivi e dei tre morti" conservato presso la maestosa cattedrale di Atri
La pala d’altare è abbellita da una splendida tela settecentesca che rappresenta “L’istituzione dell’Eucarestia”. Di interesse è notare che in primo piano è raffigurato sulla tela San Nicola, protettore dei marinai. Riconoscibile per i paramenti sacri e per i tre bambini nella tinozza, che salverà dalla morte secondo il racconto agiografico, questo particolare iconografico secondo alcune ipotesi potrebbe essere un riferimento alla presenza di una piccola cappella dedicata a San Nicola, edificata nel XIII secolo nella zona del “Castelluccio”, insediamento sorto alla foce del Cerrano e sviluppatosi successivamente intorno al porto.
Raffinatissimo è il busto ligneo di San Leone, santo Patrono della città di Silvi.
Di fattura napoletana del diciottesimo secolo, esso raffigura il Santo con una palma d’oro in una mano e la città di Silvi nell’altra, che stringe amorevolmente sul cuore.
Il pavimento della chiesa è costituito da piastrelle colorate in un motivo bicromo crema e marrone. La Chiesa del Santissimo Salvatore è un luogo di culto suggestivo che merita di essere visitato per ammirare la sua storia e la sua bellezza architettonica.
Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerosi interventi di ristrutturazione e ampliamento, tra cuil'aggiunta della torre campanaria nel XVIII secolo e la ristrutturazione avvenuta all'inizio del XX secolo.